Non Lasciare Che La Tua Storia Ti Definisca

Non Lasciare Che La Tua Storia Ti Definisca

Tante volte noi pensiamo di essere la nostra storia, pensiamo di essere le cose che ci sono successe. Per diversi motivi rimaniamo attaccati in una maniera non utile a quel Vecchio “noi”, agli eventi della vita, che, purtroppo a volte succedono. Non abbiamo il controllo su tante cose che ci accadono, ma possiamo decidere se lasciare che gli eventi definiscano la nostra vita e la plasmino, o possiamo scegliere se riprenderci il nostro potere e noi definire la nostra vita.

A chi diamo la Nostra Forza, il Nostro Potere Personale, a che diamo la possibilità di creare la Nostra identità?!

ImageE’ vero, il passato è successo, e non si può cambiare. Ma nello stesso tempo penso che questo sia diverso dal rimanere attaccato ad esso e permettere che esso ci limiti e definisca la nostra vita. Provo a spiegarmi meglio. Ognuno di noi ha nel proprio passato degli eventi spaicevoli; alcuni possono essere cose non pesantissime, altre, purtroppo posso essere situazioni, eventi, davvero tosti e drammatici. Questi accaduti senza dubbio lasciano dei segni nella nostra mente, corpo, cuore ed Anima. Alcune cose lasciano un segno che sarà lì per sempre. Ma come una cicatrice che può essere vista come una ferita inferta da qualcuno, può anche indicare la nostra forza nell’averla superata; noi non siamo quell oche ci è successo; noi non siamo “solo” quella ferita, siamo il tutto che la contiene.

So che per trasformare le ferrite e cercare di guarirle è necessario un lavoro immane e a volte molto doloroso, ci serve la forza ed il coraggio di vedere gli accaduti e di entrare in contatto con quello che sentiamo, per cercare di accettarlo, e accettare noi stessi. E già riuscire a fare questo è un lavoro immenso e meraviglioso che può trasformare la vita.

Penso che si possa andare oltre: si può toccare quell’Essere senza Spazio e senza Tempo, con la Potenzialità Immensa che non è definibile, dagli eventi, dallo Spazio e dal Tempo; quello è chi siamo davvero.

C’è una metafora che secondo me può essere utile. Un professore a scuola tira fuori una banconota do 50 euro e chiede se gli studenti la vorrebbero. Tutti dicono di sì. Poi la stropiccia e di nuovo chiede se la vorrebbero. La risposta è ancora sì. La butta per terra e la calpesta; e ancora gli studenti la vorrebbero. Perchè? Perchè nonostante quello che è successo, quello che ha subito, quella banconota non ha perso il suo valore. Quella banconota non è quello che le è successo, come noi non siamo le cose brutte che ci sono successe. Possiamo scegliere se rimanere agganciati all’idea, alla proiezione che gli altri, che il mondo, che noi stessi abbiamo creato di noi, o sganciarci da quel modello di realtà. Il nostro passato ci porta esperienze, consapevolezza, sì, anche sofferenze, ma dipende come noi scegliamo di usare queste informazioni. Le vogliamo usare per continuare a rimanere in quella condizione, in quell’IO del passato che è stato trattato male, umiliato e non visto, o le vogliamo usare per trascendere da tutto e trovare la nostra verità, la nostra Luce oltre il Buio?

Come funziona a livello più profondo questo processo?

Quando si vive un’esperienza difficile, traumatica e il nostro Sistema non è in grado di processarla (perchè non ne ha la capacità, per paura, per protezione) le emozioni, le sensazioni, le informazioni rimangono bloccate, cristallizzate, a livello della nostra consapevolezza, a livello energetico, emozionale e fisiologico.

Per fare un esempio, se da piccolo una persona, ha visuto l’esperienza di essere stata abbandonata, quella giovane persona, con quella esperienza, quelle emozioni, quella visione del mondo dove si sente isolata e abbandonata, quel sistema nervoso che va in protezione, continua ad essere vivo a livello più o meno consapevole nel sistema energetico della persona. Questo vuol dire che la persona risponde alla vita, alle esperienze, da quella realtà di “tutti mi abbandonano”. Com’è vivere da questo punto di vista? Direi non molto piacevole, sicuramente limitante e con poca fiducia nella vita e nelle persone. Ma si può trascendere quell’esperienza: non si è la bambina che è stata abbandonata, ma la bambina meravigliosa che esiste oltre quell’esperienza, ma si è quell’esperienza, ma la voce sottile che c’è sotto il rumore e la paura; si è il cuore infinito che a quell tempo non capiva il perchè delle cose, si è il coraggio che sta sotto la paura, l’anima infinita che è collegata al tutto, Siamo oltre il tempo e lo spazio, perchè siamo Luce Infinita.

Cosa scegli? Il passato o l’Infinito?