Perché Rimaniamo Bloccati Sempre nelle Stesse Situazioni

Perché Rimaniamo Bloccati Sempre nelle Stesse Situazioni
Questo titolo può sembrare strano, quello che intendo dire con questo post ha a che fare col fatto che anche se noi sappiamo un pò di cose del perché o del per come delle nostre problematiche, non riusciamo a cambiarle, ma continuiamo a stagnarci dentro.
Faccio un paio di esempi:
🔵 io so che la mia gastrite è collegata al fatto che non sopporto e non riesco a gestire quando tutti mi chiedono di fare delle cose per loro
🔵 so che l’idea di dover essere la brava figlia mi viene dalla situazione familiare, in cui volevo essere apprezzata e allora facevo tutto quello che i miei si aspettavano da me.
OK. Io queste cose le so, o meglio la mia mente le sa. Ma allora perchè NON RIESCO (o non riuscivo😄) AD USCIRE da quei pensieri e dai comportamenti ed emozioni associate ad essi. Perché?
Perché per fare avvenire la vera trasformazione, quella che sradica gli schemi di comportamenti e di pensiero che ci limitano, non basta SAPERE nella MENTE, ma è necessario SCENDERE nel CORPO. È necessario accedere alle informazioni che sono memorizzate ed immagazzinate a livello corporeo e cellulare, perché è lì che le emozioni, le sensazioni non espresse si sono cristallizzate. E fino a che non si lavora a quel livello, la trasformazione sarà solo parziale. Il nostro corpo è la nostra memoria, e quando andiamo lì, quando permettiamo alle sensazione nascoste di fluire dolcemente, allora siamo davvero LIBERI.
Non è un processo facile, perché siamo molto abituati a stare nella nostra testa, e ci siamo un pò anestetizzati dal sentire, e questo è normale; penso però sia utile per tornare ad essere INTERI riappropriarsi delle informazioni, consapevolezza e saggezza del nostro corpo.
Se vuoi puoi iniziare in maniera molto semplice. Durante la giornata FERMATI per una ventina di secondi, chiudi gli occhi e cerca di SENTIRE delle sensazioni nel tuo corpo. Va bene tutto, non c’è giusto o sbagliato. E anche se non senti niente, stai comunque creando la spazio pe quell’esperienza, stai lentamente accorciando la spazio tra il non sentire ed il sentire.