Vuoi Sempre Accontentare Tutti... E Tu Dove Vai a Finire?

Vuoi Sempre Accontentare Tutti... E Tu Dove Vai a Finire?

So che fa molto piacere aiutare le persone.

ci sentiamo utili, vediamo il sorriso sul volto dei nostri amici e dei nostri cari.

Ci rendiamo conto del momento di difficoltà delle persone a cui vogliamo bene, ed il nostro cuore si apre alla possibilità di contribuire, anche se solo con una parola, o un piccolo gesto, ad alleggerire la situazione di quella persona.

MA…

a volte diamo troppo

so che questa frase può sembrare strana e dura. Provo a spiegartela con una storia di un mio cliente (a cui darò un nome di fantasia).

Gianluca è cresciuto in una famiglia dove apparentemente, dall’esterno, non mancava nulla. Bella casa, vacanze estive, giochi di ogni tipo; lui sembrava sempre felice. Ma era una felicità fittizia, di comodo.

Gianluca aveva imparato a fare finta che tutto andasse sempre bene. Se qualcuno gli chiedeva come andava lui diceva “bene”, con un mega sorriso. Non si lamentava mai di niente ed era sempre attentissimo ai bisogni degli altri; pronto ad aiutare e molto “proteso” a quello che succedeva fuori; come se avesse delle antenne per captare l’ambiente.

Gianluca aveva appreso questo schema di comportamento da molto piccolo. Aveva imparato che per non fare arrabbiare il padre, a volte violento verbalmente e fisicamente, doveva fare finta che tutto andasse bene: non dovevavo esserci problemi, anzi, lui non doveva essere un problema. Per proteggere la madre, aveva imparato “sondare” la situazione, sentire di che umore era il papà, e “cercare di controllare” la situazione per evitare una lite o un conflitto. si sentiva in colpa e preoccupato per il malessere della madre e cercava in tutti i modi di alleggerirlo, anche facendo cose che non spettavano a lui.

in tuto questo, SI ERA DIMENTICATO DI SE’ e SI ERA DIMENTICATO DI ESSERE UN BAMBINO

Risultato, un ragazzo con un sorriso che nascondeva un cuore ferito, un cuore che tanto voleva amare, ma che per proteggersi si era chiuso. Gianluca aveva imparato a porre le sue attenzioni all’esterno, per proteggersi, e si era dimenticato di sè stesso. Aveva imparato ad essere responsabile per gli altri, mettendo da parte i suoi bisogni e le sue necessità. E questo lo facevo anche da grande, perchè era quello che aveva imparato.

Gianluca si è presentato da me, fisicamente forte, (per forza, DOVEVA ESSERE FORTE), con problemi di stomaco, bassissima auto-stima e sentendosi perso.

Ora Gianluca si è creato il suo lavoro da libero professionista, ha un figlio che adora, aiuta ed è presente per gli altri ma sa anche quando dire basta, è in grado di ascoltare il suo cuore e la mattina quando si sveglia ha un sorriso sul viso, ma questa volta è un sorriso che nasce dal profondo.