Bambini che crescono, quante esperienze, quante gioie, quanta felicità … ma anche quanti pianti e quante EMOZIONI davvero forti ….Come genitori ci ritroviamo molto spesso di fronte a bambini disperati, arrabbiati, tristi, impauriti; il nostro cuore piange al vedere i nostri bimbi stare male, e spesso siamo anche in difficoltà perché non sappiamo cosa fare in quelle situazioni, dove loro sono sommersi dalle loro emozioni, e noi dovremmo essere quella ”montagna di luce e di amore” che li sostiene e li fa sentire al sicuro, permettendogli di esprimere quello che sentono, e modellando per loro un buon comportamento da portare avanti. Ma come si fa?! Ci sono molti modi ed in questo post ve ne presento uno, molto importante che può aiutarci a sostenere il nostro bambino ….
Quando il nostro bambino viene sopraffatto dalle sue emozioni, si sente triste, arrabbiato, sconvolto o qualsiasi cosa, come genitori o assistenti può essere difficile sapere cosa fare. Talvolta siamo sopraffatti dall’esplosione emotiva del bambino. Il primo suggerimento che presento è quello di aiutare il nostro bambino ad “essere nel suo corpo” e “sentire l’emozione” (qualunque sia – non abbiamo bisogno di nominare l’emozione, poiché il nominare l’emozione è un processo cognitivo abbastanza complesso che “riporta il bimbo fuori dal corpo e nella sua mente – per sentire le emozioni dobbiamo rimanere nel corpo). Un numero notevole di studi dimostra che le emozioni stesse non sono il problema, ma le emozioni represse, che rimanendo nel corpo, non vengono sfogate e continuano ad agire in maniera silenziosa; in questo modo si accumulano (portando a volte a reazioni esagerate ed anche a problematiche di salute). Quindi è necessario “sentire” le nostre emozioni, e l’unico modo per sentire le nostre emozioni è rimanere in contatto con il proprio corpo, perché è nel corpo che abbiamo le nostre sensazioni e dove le emozioni si manifestano. Il primo passo da fare quando il tuo bambino (o anche tu!!!) si sente triste, grida, è arrabbiato, è chiedergli “Dove ti fa male nel tuo corpo?”. Se il bambino può localizzare il dolore, allora si può chiedere se il dolore ha un colore, una forma, una struttura, un odore, un suono …. Quello che stai facendo con queste domande (che vanno poste ad un ritmo lento, per dare tempo al tuo bambino di entrare in contatto con la sensazione) è aiutare tuo figlio ad essere nel corpo, sentire la totalità di quelle emozioni e pertanto liberarle. Mi ricordo quando mio figlio era davvero sconvolto e mi diceva che il dolore era nel suo cuore e che il cuore era nero (che male sentigli dire quelle parole!!); ma il solo permettendogli di sentire quel dolore e di esprimerlo, lo ha aiutato a trasformare il suo cuore da nero a verde e sentirsi meglio!
Una grande dono di vita che possiamo dare ai nostri figli è quello di imparare a gestire e rimanere con le emozioni mentre si presentano, in quanto fa parte della condizione umana sentire centinaia di emozioni al giorno. Quindi non dobbiamo nascondere le emozioni difficili, bloccandole o fingendo che tutto va sempre bene. Se il nostro bambino impara ad essere presente con le sue emozioni, sta imparando che avere emozioni forti fa parte della vita e che non ne deve avere paura e saprà come gestirle in futuro … Inoltre coì stiamo insegnando al nostro bambino ad essere il vero sé, permettendogli di esprimere esattamente quello sente … e che quello che sente va bene e che lui va bene così come è !!!